PUC, un passo avanti e due indietro

Il nostro PUC non era perfetto.

Pur facendo parte degli obbiettivi non sono stati mai completati il piano di monitoraggio delle cantine e cavità antropiche, il piano energetico comunale, il piano di manutenzione urbana,  il sistema informativo territoriale.

Non erano espressamente richiesti dalla legge e pur di arrivare alla fine sono stati via via abbandonati.

Nonostante ciò era un notevole passo avanti da tutti i punti di vista. Esso comprendeva l’infrastrutturazione del percorso turistico, l’integrazione in esso dei percorsi naturalistici, una riprogettata viabilità, il recupero delle aree negate, l’introduzione del compostaggio di comunità, la razionalizzazione delle aree edificabili, l’identificazione di aree industriali e, grande idea, la destinazione dell’Appia ad usi diversi, commerciali ed artigianali o ricettivi, previa approvazione di progetti dettagliati.

Purtroppo è emerso a fine percorso un dubbio sul numero degli alloggi realizzabili che ha scatenato la ricerca del numero giusto. La ricerca ha prodotto tanti numeri diversi ognuno difeso da una parte ed attaccato dall’altra.

La gestione di questo problema lascia molto perplessi: nel dubbio si annulla tutto così non essendoci l’atto nessuno è più responsabile di niente, tutti sono tutelati. Cosi sono state revocate le delibere di adozione e di approvazione del PUC.

E questo è il primo passo indietro.

Poi ci si accorge che l’abrogazione del PUC avvantaggia i detentori di aree edificabili secondo il vecchio PRG che era molto permissivo, oltre il triplo di alloggi previsti per il PUC(secondo il progettista). Allora che si fa?

Un secondo passo indietro.

Si annulla il PRG così si è realizzata l’uguaglianza tra i proprietari: uguaglianza nella morte. Sì perchè dietro questo ulteriore passo c’era il baratro.

Carinola è senza strumenti urbanistici, senza un piano di sviluppo e si è trovata più povera in un giorno, il valore medio dei terreni è crollato. Perdita secca per la collettività e perdita secca per il Comune: dove prenderà i soldi dell’IMU sulle aree edificabili? Riuscirà a coprire il buco senza arrivare al dissesto?

La via di uscita è affidata ad una speranza: fare il nuovo PUC entro 90 gg dopo aver speso quattro anni per fare il primo.

Intanto la scadenza per il bilancio è fissata al 28 febbraio 2018 (decreto 29-11-2017, GU n.285 del 6-12-2017)

Auguri.