Chiesa dell’ Annunziata. La Chiesa dell’apparizione della Madonna

Nella parte orientale, all’esterno della cinta muraria ed ai margini dell’ampia distesa agricola, è sita la chiesa dell’Annunziata, la cui fondazione, a cura dell’università di Carinola, risale alla seconda metà del XV secolo a seguito di un voto per l’apparizione, in tal sito, della Madonna ad una giovanetta.

Per chi proviene dall’abitato, dalla strada che fiancheggia il castello, due elementi architettonici ne richiamano l’attenzione: la cupola cuspidata del campanile, coperta da embrici maiolicati di colore giallo e verde, ed un piccolo ambiente il cui prospetto ad elementi archiacuti, peculiari dell’ architettura gotico-catalana, preannunciano l’interno di tal gusto e la facciata racchiusa tra il campanile – che si eleva dalle strutture del piccolo corpo di fabbrica sporgente  e l’altro corpo di fabbrica allineato con la facciata, in cui ha sede la congregazione laica della SS. Concezione, le cui regole furono sottoposte al reale assenso nel 1777.

Il piccolo corpo di fabbrica esterno, le cui strutture murarie risultano rimaneggiate nel corso dei secoli per ampliarne il vano da destinare a cappella, appare essere stato in origine piuttosto una porta al limite della strada – di cui sbarra parzialmente la carreggiata – per accedere ai terreni limitrofi, dove, nei pressi del rio Pozzano, si ritrovano ruderi di una fabbrica probabilmente dipendente dalla chiesa dell’Annunziata. La predetta porta, incassata tra i piedritti a scarpa sormontati da arco a sesto acuto, presenta un portale pur esso terminante con un arco ogivale su piccoli capitelli, i cui piedritti e architrave sono arricchiti ai bordi da listelli fiancheggiati da serti a punta di diamante.

L’Annunziata — con struttura portante in pietra di tufo – ha navata unica ed abside pressoché quadrata affiancata, sulla destra, dalla sagrestia coperta con volta a crociera e, sulla sinistra, dagli ambienti in cui ha sede ancora oggi la congregazione: dei quali il primo è coperto con volta a crociera, il secondo con volta a botte lunettata. Tranne quest’ultimo di impianto tardo settecentesco, tale andamento icnografico ripropone la configurazione dell’organismo nella sua originaria impostazione secondo schemi tipologici riscontrabili in coeve fabbriche religiose presenti nelle città iberiche.
Il prospetto è caratterizzato dai due portali in pietra, uno della cappella della confraternita, l’altro della chiesa, dal rosone pure in pietra , che appare asimmetrico per la presenza del campanile,  e dall’attico che conclude la facciata. L’asimmetria del portale rispetto alla navata è l’ evidente conseguenza di un rimaneggiamento parziale della configurazione Planivolumetrica dell’Annunziata a seguito della costruzione  del campanile in aderenza alla facciata; questi lavori furono probabilmente eseguiti , dopo il 1552 con il Contributo finanziario di Luigi Carafa principe di Stigliano, feudatario della città.
Dei due portali quello maggiore è sormontato da arco a sesto rialzato con lunetta affrescata, l’altro, che da accesso alla sede  della Congregazione, è a sesto acuto.  Il portale maggiore in posizione asimmetrica rispetto al rosone, il campanile in aderenza alla facciata e la cappella esterna , conferiscono all’ insieme un aspetto particolare con la giustapposizione di forme diverse con netta prevalenza di quelle rinascimentali peraltro peculiari dell’ invaso spaziale della chiesa: infatti essi particolari architettonici  caratterizzano l’ abside e la navata. Nell’Abside coperta da volta a crociera con resti di affresco, sono peculiari i pilastri lapidei che ne sottolineano i vertici, mentre la navata presenta, su entrambi i lati ed in posizione  simmetrica, due coppie di archi ogivali modanati su piedritti polistili e capitelli a motivi naturalistici: elementi lapidei questi che incorniciano incavi di piccola profondità o pseudo cappelle in parte ancora affrescate. La coppia di incavi sulla parete di sinistra risulta del solo spessore della muratura d’ambito e perciò di minore profondità rispetto a quelli della parete opposta: tale variante consegue alla demolizione del corpo di fabbrica sporgente delle predette pseudo cappelle per la costruzione, in aderenza alla struttura muraria d’ambito, della cappella sede della congregazione. Per la copertura a tetto di  questa nuova costruzione furono anche parzialmente occlusi due finestroni della navata stessa.

Altro elemento architettonico quattrocentesco è l’arco trionfale, a sesto ribassato, su pilastri polistili.

Dell’Annunziata, che si presenta rimaneggiata in molte sue parti, sono da ricordare i numerosi interventi effettuati negli anni 1947-66: il consolidamento murario, la rifazione totale degli intonaci, la pavimentazione nuova con piastrelle di cotto, la rifazione degli inquadramenti dei finestroni con pietre di tufo pipernoide, il restauro degli affreschi cinquecenteschi peraltro già restaurati nel 1883, come ricorda una iscrizione su uno di essi apposta, la ricostruzione totale della copertura con capriate lignee a vista.  tale copertura in precedenza era soffittata con decorazioni a riquadri lignei dipinti su carta e, al centro, un dipinto raffigurante l’ Annunciazione  alla Vergine. Sulla base del campanile la cui canna  è scandita da quattro cornici lapidee e profilata sugli angoli da conci di pietra,  una lapide ivi apposta dopo i lavori di consolidamento delle strutture murarie, ricorda che la campana della confraternita, del peso di kg 328, fusa nel 1772 fu rifusa nel 1959.
M. Rosi – Carinola Pompei Quattrocentesca -1997