Grancelsa. La Cappella della capra incantata.

Verso l’anno 1200 i frati dell’ordine dei trinitari, vennero a stabilirsi in Campania dalla vicina Gaeta e posero una sede anche nelle nostre contrade.
Essendo di vita solitaria, scelsero la località montana, ove tuttora esiste il dormitorio. Insieme a dei confratelli fondarono un grosso cappellone che vedesi abbattuto dal tempo, dove eressero un altare, cui di sopra dipinsero la bella figura della Vergine.
Bene stabilitisi in quel luogo solitario, in piena macchia, lontano dai tumulti del mondo, avendo avuto l’ordine dai sacerdoti, credettero opportuno costruire in luogo pi¨ elevato un oratorio, dove poter celebrare l’Eucarestia. Così ebbe origine la cappella esistente tuttora. E vi piantarono un Gelso che crebbe tanto rigoglioso da essere detto Gran Celso.
Avvenne che con l’andare del tempo quel luogo fu infestato dai briganti, disertori di guerre ed i poveri solitari monaci venivano continuamente molestati perciò furono costretti ad abbandonarlo. Rimasto il dormitorio in abbandono e disabitato, mancando le opere necessarie per la manutenzione, le mura cominciarono a cedere ed il cappellone e le celle andarono distrutte. L’altare ove era dipinto l’affresco della bella effigie, fu sepolto dai rovi che nascosero ogni traccia.La tradizione vuole che un pastore che frequentava quei posti col suo gregge un giorno perse una capra. Cerca e ricerca la vede immobile, come impietrita davanti ad un cespuglio.
La capra osservava il cespuglio insistentemente e il pastore non riusciva a capire il perché. In un primo momento pensò che si trattasse di un animale selvatico nascosto tra i cespugli ed ebbe un po’ paura. La capra continuava a stare immobile e a fissare il cespuglio e quando finalmente il pastore si decise a guardarci dentro scoprì il quadro della Madonna. Il pastore portò il quadro al parroco che lo mise nella chiesa parrocchiale, ma la mattina dopo il quadro non c’ era più. Fu ritrovato di nuovo in montagna, allo stesso posto. Fu riportato di nuovo in chiesa e di nuovo sparì e fu ancora ritrovato in montagna. La cosa si ripeteva continuamente e allora si comprese che la Madonna voleva che sul posto dove era stato ritrovato il quadro si edificasse una chiesetta. E così fu fatto. La Chiesetta è detta Santuario della Grancelsa dal mitico Gelso piantato dai frati trinitari e come contrazione di Grande ed Eccelsa.La devozione verso La Madonna è stata poi alimentata durante la Grande Guerra quando fu dato ordine di sgombro a Casanova che stava per essere bombardata. I Cittadini si riunirono a pregare la Madonna “Grande ed Eccelsa” per invocare la Sua Grazia. Il Giorno dopo l’ordine di bombardare fu ritirato ed i Casanovesi si convinsero che era stato per intercessione della Madonna.

Oggi alla Madonna viene dedicata una festa annuale la terza domenica di Maggio. Una processione porta la Madonna dal Santuario alla Chiesa e Viceversa passando su un tappeto di fiori. La famosa “Infiorata” preparata tutta una notte per essere distrutta al passaggio della Madonna. (Dal Sito www.sanpietroonline.it e dal racconto degli amici di Casanova) Il Santuario della Grancelsa è visitabile a Casanova di Carinola